Cenni Storici


Le Torri di Strongoli del 500
Origini della costruzione della torre di Calimera o della Limara
Per proteggere la navigazione e la marina già durante il viceregno del duca d’Alcalà (1559 -1571) era cominciata la costruzione di torri regie marittime. Le torri di solito erano costruite nei capi e alla foce dei fiumi. Una di queste fu costruita in territorio di Strongoli presso il capo di Neto72. La torre era custodita da un torriere o caporale, un milite spagnolo di nomina regia, e da due servienti, nominati dall’università sul cui territorio era edificata la torre. Essi avevano il compito di vigilare e proteggere la navigazione e la marina e di segnalare ogni presenza sospetta. Tra i torrieri della torre di Calimera ricordiamo: Rodriguez de Somoza Bartolomeo (1569), Roscinda de las Quintas (1571), Gerolamo de Vera (1581), Blas de Zunica (1597 –1613)73.

Orgini della costruzione della torre di Fasana
La costruzione di una torre a Fasana in territorio di Strongoli, a sinistra e presso la foce del Neto, si inserisce nel tentativo da parte dei feudatari e dei grandi proprietari terrieri di mettere al riparo la vita ed il raccolto dai sempre più frequenti saccheggi dei turcheschi e dei banditi. La torre inoltre servirà come magazzino in cui ammassare il grano, nell’attesa di imbarcarlo per Napoli dal vicino scaro presso la foce. Si deve all’aristocratico crotonese Lelio Lucifero la decisione e l’onere della costruzione. Il Lucifero tramite il suo amministratore Gio. Andrea Puglisi, darà inizio all’opera nel 1586. I lavori di costruzione saranno eseguiti sotto la direzione del mastro fabbricatore cutrese Giuseppe La Macchia, che è aiutato nella costruzione da due mastri e da manipoli74. Morto in quello stesso anno Lelio Lucifero le sue proprietà, tra le quali il territorio di Fasana con torre e magazzini, passarono al fratello Jo. Paulo Lucifero, ma essendo dopo poco morto anche costui, subentrò il figlio di costui Lelio Lucifero juniore. Per la minore età di quest’ultimo il tutto nel 1591 è sotto la tutela della madre Isabella Leone, moglie del fu Jo. Paulo Lucifero75.
(Da archivio storico Crotonese)


Tomba del console Marcello

Di particolare interesse storico/culturale sono i siti archeologici disseminati nel territorio: le Murge, il luogo ove secondo emergenti studiosi sembra sorgesse Macalla o Chone; i ruderi in opera incerta delle strutture murarie del foro superiore lungo la via XXIV Maggio; tracce superstite di pavimenti in cocciopesto riferibili ad un impianto termale presso l’area dell’ex Cimitero; le necropoli romane del II sec. d.C. e la strada “Claudio Marcello” che da fondo Castello conduce alle Murge; il Mausoleo romano in località Pizzuti di Giunti, nota col nome di Pietra del Tesauro. Si tratta di una camera sepolcrale in muratura, quasi integra e considerata da molti la tomba del console romano Marcello.


Catacombe di S. Callisto a Roma
Tomba di Sant'Antero Papa

Elezione
21 novembre 235
Fine pontificato
3 gennaio 236
Predecessore
Papa Ponziano
Successore
Papa Fabiano

Nascita
Petilia, ?
Morte
3 gennaio 236
Sepoltura
Catacombe di San Callisto

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Papa (Sant’) Antero – la sua famiglia ha origini greche, anche se nasce in Italia, forse  nell’attuale Comune di Petilia Policastro o in quello di Strongoli, entrambi in Provincia di Crotone.  E’ papa per soli quaranta giorni dal 21 novembre del 235 al 3 gennaio del 236; subisce il martirio dell’imperatore Massimo Trace perché accusato di aver disposto la raccolta degli Atti dei Martiri da alcuni notai ed il deposito presso gli archivi della Chiesa di Roma.


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Àntero papa (gr. 'Ανϑηρός e ᾿Αντέρως), santo

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